Shetland: i gialli che ci piacciono

Non amo particolarmente la TV e la guardo poco ma durante la clausura dovuta al lock down, l’ho tenuta un po’ più accesa del solito per seguire le notizie e guardare sul canale 38, completamente dedicato al genere crime, qualche giallo o serie poliziesca. Tra queste, due mi hanno colpito, Vera e Shetland entrambe tratte dai libri della giallista inglese Ann Cleeves di cui lessi qualche bellissimo racconto, per chi ama il genere, qualche tempo fa; la Cleeves è la firma “gialla” contemporanea più nota in Inghilterra. Shetland in particolare è diventata una serie TV di grande fascino, per l’ambientazione, per le storie e per i personaggi, in particolare il detective Jimmy Perez. Ann Cleeves sceglie le isole Shetland e Northumberland per le ambientazioni perché sono luoghi che conosce e di cui ama il contrasto tra gli spazi vuoti gli orizzonti a perdita d’occhio, il cielo che si confonde col mare. Sono paesaggi desolati e bellissimi, con una flora e una fauna ancora selvatiche e incontaminate, scogliere a picco, distese verdi, prati lussureggianti, fiori selvatici, case in pietra, spiagge e ovunque il mare. Fanno parte dell’arcipelago britannico, vantano un forte animo vichingo e una storia antica e misteriosa, una terra in cui le tradizioni sono apprezzate e celebrate. Un anfratto che sta tra Scozia e Norvegia, ma isolato sia geograficamente che culturalmente, poco sfruttato dagli itinerari turistici, nonostante le vestigia archeologiche. E’ uno di quei luoghi che fan venir voglia di preparare subito i bagagli e partire. Un punto situato nel non-tempo dove tutto scorre lentamente e l’uomo è in simbiosi con la natura, descritto così bene dalla Cleeves, che lo vedi, ne senti il rumore del mare e del vento e il profumo della pioggia. Un luogo perfetto per raccontare crimini misteriosi, un ambiente che aiuta a far crescere nel lettore l’inquietudine, la trepidazione, e il pathos, una terra dal fascino spettrale. L’autrice accompagna il lettore nelle Shetland e attraverso il racconto di omicidi e la personalità del detective Jimmy Perez, isolano di nascita, impara a conoscerne il paesaggio, la gente, le tradizioni.

Guardando gli episodi televisivi invece è sufficiente una panoramica, un campo lungo della telecamera mentre segue l’auto di Jimmy Perez che si inerpica per quelle strettissime lingue d’asfalto che tagliano il verde della brughiera o lo inquadra seduto davanti a casa, in riva al mare mentre sorseggia pensieroso il suo whisky, per essere rapiti e perdersi con la fantasia in un altro-quando che sa di magico.

L’altro punto di forza della serie di romanzi ”Shetland”, è appunto il protagonista, il detective Jimmy Perez anche se all’inizio non risulta di grande impatto. Perez non è il classico macho da poliziesco americano e nemmeno un deduttore dal fiuto infallibile come Sherlock o Poirot, ma più lo conosci più ti cattura. Viene descritto dalla Cleeves come un uomo gentile ed empatico che vive profondamente i drammi dei suoi casi, delle persone e ne soffre. Sull’isola conosce tutti e si lascia coinvolgere senza mai venir meno al suo compito, ha un forte senso del dovere e rispetta le regole. E’ intimamente femminista, nel senso che è leale, sincero, gentile con le donne, ama profondamente la sensibilità e l’anima femminile, non sopporta gli uomini che le feriscono e non le rispettano. Leggendo sembra di entrare nel cuore di questo galantuomo limpido e di buon senso. In una intervista la Cleeves afferma: “Mi piace scrivere in modo da permettere al lettore di guardare il mondo attraverso gli occhi dei personaggi e condividere le loro emozioni. Sicuramente la tensione cresce quando questi sono in pericolo, quando soffrono e trovandosi nella testa del personaggio, è una sensazione che avverte anche il lettore”

Jimmy Perez è magistralmente interpretato dall’attore scozzese Douglas Henshell che nel 2016 vince il BAFTA Scotland come miglior attore televisivo. Una scelta perfetta quella di Henshall nei panni di Jimmy, se si leggono prima i libri, lo si immagina proprio così. Nessuna bellezza sfrontata, anzi, per niente bello e dai tratti fortemente nordici, ha però un viso estremamente espressivo, due occhi che parlano e lasciano intravedere ogni pensiero e/o emozione. Sembra quasi che l’autrice conoscesse l’attore prima di creare il personaggio. La recitazione di Henshall è al di sopra della media, sa rendere perfettamente il fatto che Jimmy è un uomo prima di essere un poliziotto. Lo spettatore, attraverso la narrazione, viene messo al corrente che Jimmy ha perso la moglie e che questo lutto è stato ed è ancora devastante. Douglas Henshall ne interpreta il dolore con una tale intensità che ci si dimentica che si sta guardando una storia inventata. Nello svolgimento delle indagini l’attore, attraverso il suo corpo, fa balzare fuori dallo schermo la percezione che il detective Perez ha degli stati d’animo, dei silenzi, e dei comportamenti dei sospettati da cui elabora la risoluzione dei casi. Henshall è calato nell’ambiente ed è totalmente dentro al personaggio: i lunghi silenzi, i movimenti del corpo, le espressioni del volto, le pieghe delle labbra, i momenti di rabbia lo rendono perfetto, come se fosse uscito direttamente dai libri della Cleeves. Douglas Henshall presenta allo spettatore la personalità di Jimmy Perez piano, con lenti passaggi rendendolo via via sempre più bello, vero e affascinante. Chiuso in sé stesso, riflessivo, pervaso da emozioni forti e un dolore palpabili che proietta fuori di sé con sguardi che fanno breccia, porta a chiedersi se stia davvero recitando o vivendo una realtà oggettiva. Ottime senza alcun dubbio anche le interpretazioni degli altri personaggi, ma quella di Henshall ha un che di perfezione.

Ci vuole poco ad innamorarsi delle storie e dello stile narrativo di Ann Cleves che somiglia molto più allo stile nordico che a quello inglese, tanto quanto a diventare fan della serie TV Shetland visibile su Sky, su youtube e spesso replicata sul canale 38 del digitale terrestre; ci vuole poco ad innamorarsi di quelle isole e a sperare che uomini come Jimmy Perez esistano davvero.

Giovanna Anversa

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