Dosoloso, The Full History

“Ho convocato gli angeli che non conoscono le regole ma giocano per il puro piacere di giocare”. Potremmo partire da qui, dalla frase di Gesù dinnanzi alla Morte, per descrivere un video geniale, simbolico e tecnicamente di altissima qualità: il Dosoloso ha puntato in alto per festeggiare il suo decimo compleanno. Lo ha fatto chiudendo il cerchio iniziato tra il 2015 e il 2016, quando la sfida alla Nera Signora e ai suoi seguaci sembrava essere soltanto un “affare goliardico”.

Ora è stato fatto un passo in più. Tutto inizia dalle magliette del Dosoloso, formazione iscritta dal 2010 al campionato CSI mantovano di basket, sponsorizzate dalle Onoranze Funebri Millenium. Da lì la volontà di creare divise eleganti, diverse da tutte le altre, da “becchini”. L’idea è folle ma piace e prende piede e così arriva anche il video, con i giocatori del Dosoloso pronti a sfidare la morte e che per questo si recano al cimitero. Con quella maglietta, nel mentre, posano Gigi Datome, ex stella Nba oggi al Fenerbahce e, cinque anni dopo in vista del lancio del video completo, pure Meo Sacchetti, coach della Vanoli Cremona e della Nazionale Italiana. Una promozione ben riuscita è il primo passo per fare centro.

In sé il video, completato martedì con la versione “full”, che racchiude i primi due spezzoni e il gran finale, è un percorso fortemente simbolico che prende riferimenti biblici e prova a reinterpretarli, ma in un modo decisamente originale. L’albero di mele portato sulla terra è l’inganno di un serpente che ha i baffetti alla Hitler e indossa la maglia del Napoli; la sfida alla Morte ha bisogno di un appoggio, che arriva da Gesù e dagli Arcangeli. E qui, in questo punto, ecco che la missione del Dosoloso diventa sociale. Perché “gli angeli che non conoscono le regole ma giocano per il puro piacere di giocare” sono gli ospiti delle cooperative della zona, quelle che da anni, spesso nell’ombra, seguono e aiutano giovani con disabilità. Parliamo del gruppo “Ciao, ci vediamo domani – Comitato Viadanese di Solidarietà” e ancora della “Cooperativa Sociale Il Ponte”. Un modo, dunque, per fare solidarietà e porre l’accento sull’importanza di queste associazioni, il tutto divertendosi.

Il finale del video è inatteso: se non volete spoiler, andatevelo a vedere su YouTube, dove da martedì 14 gennaio è già disponibile. Viceversa, se lo avete visto, andate avanti nella lettura: la morte vince la sfida 3-2, ma questo non conta più. Il Dosoloso ha infatti segnato il suo più bel canestro, quello del 2-2, quando ha mandato in cielo, per la schiacciata, uno degli arcangeli, lavorando di squadra, letteralmente. E questa lezione vale più di un successo o una sconfitta sul campo. Il bacio finale tra Gesù e la Morte, lungi dal voler essere blasfemo, è nuovamente simbolico, perché le due componenti si compensano e si inseguono, pure nelle Scritture, “in un prodigioso duello”.

Un video tutto da vedere, con spiegazione finale e invito all’approfondimento (anche questo, in tempi cupi e di superficialità, ha un che di stravolgente), che fa tornare la mente a qualche anno fa. Dal basket al calcio, perché nel 1983 una sfida angeli contro demoni molto famosa nella cinematografia italiana e legata al contempo al comprensorio Oglio Po è stata quella del “Don Camillo” riproposto sul grande schermo da Terence Hill, che reclutò comparse a Casalmaggiore, presso l’Uc Casalese, e poi girò la famosa scena della partita di calcio a Pomponesco. La storia, simile e al contempo diversa in molti suoi dettagli, si ripete sul parquet questa volta, cambiando sport. “Così facendo – scrivono dal club di basket – vogliamo anche omaggiare ognuno dei 223 tesserati che in questo decennio hanno dato vita al Dosoloso, augurando a tutti di vivere un grande 2020”.

Giovanni Gardani
Foto: Michael Galli, Valentina Franco, Silvia Beck

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