Un tipo “in gamba”

A Roma sulla Via Francigena

Un'ultima tappa, quella da La Storta a Roma, in cui 70 persone hanno condiviso gli ultimi 18 chilometri della Via Francigena.Molte di queste persone al momento della partenza non si erano ai vista, ma il Cammino è magico, ed all'arrivo, non sono mancati strette di mani, abbracci, occhi lucidi e tante lacrime..Grazie a Emanuele Mauti di questo regalo.

Pubblicato da Andrea Devicenzi su Lunedì 9 dicembre 2019

Percorrere un Cammino con una gamba e due stampelle significa soffrire, sudare, sporcarsi, ma anche e soprattutto VIVERE EMOZIONI.
Raccontando la tua storia, ascoltando la storia di chi ti è a fianco, guardare un’alba o sorridere sotto alla pioggia, ridere fino alle lacrime o rimanere in silenzio, ascoltando il tuo corpo ed all’occorrenza, fermarti.
Ma stringere la mano del Santo Padre, è stata ENERGIA pura.
Averlo davanti ai miei occhi, sentire la sua forza nelle mani, il sorriso ed il timbro della sua voce, sono “dettagli” che riempiono il Cuore, per sempre.
Gli ho raccontato nel tempo che avevo a disposizione, i 1.000 chilometri percorsi e mostrato il progetto di #katana de La Due Due, due progetti ambiziosi, entrambi riusciti.

La bellissima testimonianza è stata filmata e montata da un altro sportivo, Emanuele Mauti, che ha voluto percorrere con Andrea e il suo gruppo l’ultimo tratto della Francigena, quello che li ha condotti a Roma. Una testimonianza vera di sforzo, allegria, sacrificio, condivisione, coraggio, energia.

info@sportfoglio.it

 

 

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