STATE OF MIND: Martignana e la sua golena

… c’è sempre una tenue malinconia nelle stagioni di golena. Un sommesso senso di inquietudine e di vuoto che si amplifica nel silenzio dei passi. Questa terra, ipnotica e falsamente lineare ti fa sentire incredibilmente piccolo. Sei, nell’istante stesso in cui la guardi, qui e nell’altrove. Sei sole rosso e vento, rami che solcano il cielo e fili d’erba, volo degli uccelli e quiete di orme rimaste su sterrate. Sei il frutto della terra e la lotta degli arbusti che anelano al cielo. Gli ultimi istanti di luce incollati al giorno…

… la golena è paradiso e inferno in un istante solo. Non esiste istante uguale all’altro, colore che si ripeta, non esistono rumori simili e simili fili d’erba. Tutto è trasformazione, moto costante e lento. Tutto è vita e senso lieve di morte…

… quel che resta delle luci che poi ti porti appresso, quel che resta dei passi. La golena di martignana è – come direbbero gli inglesi – uno ‘state of mind’, uno stato d’animo che ti attraversa…

… uno stato d’animo in cui non sei che il volo degli uccelli, la breccia di una casa abbandonata, uno dei fili d’erba. La luce che arriva e poi passa e la quiete, l’immensa quiete di quel che ti circonda. Che quiete non è se non istante prima del tumulto…

… siamo polvere e cielo, terra e fiori, orizzonti inarrivabili. Siamo un istante appena, un istante lieve e cupo di golena…

 

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