CRI Casalmaggiore, nasce il Centro Medico Umanità

Sette ambulatori. Sette, come i principi che segnano l’opera di Croce Rossa. Non è un caso perché qui nulla lo è stato, e nulla lo è. La nuova sede del Comitato di Casalmaggiore ha aperto da poco i battenti ma il lavoro non è mai cessato. Anzi, nel periodo Covid si è pure intensificato: l’associazione retta da Rino Berardi è stata una delle più attive a prestare aiuto in ogni situazione in cui è stata chiamata ad avere un ruolo attivo.

Il presidente Berardi è orgoglioso di un lavoro a cui in pochi avrebbero creduto, e che lui ha portato a termine. Pietra dopo pietra, tassello dopo tassello. La nuova struttura polifunzionale è già realtà ed ora si lavora ai contenuti con la stessa determinazione.

“I principi – spiega il presidente – sono quelli che ispirano Croce Rossa. Ovunque per chiunque e tutti fratelli non sono parole scritte a caso ma è una filosofia, un impegno quotidiano. Questa sede è nata aperta a tutti, non abbiamo barriere, siamo a servizio della gente, di tutta la gente senza distinzione alcuna. E’ un sogno che ormai è realtà”.

Tra le prime promesse fatte quando ancora la sede era solo poco più che un’idea c’era il Centro Medico. Fu tra le prime cose che ci illustrò le prime volte che si parlava di una struttura polifunzionale nuova. Troppo angusti gli spazi presso il Busi, troppo nascosti e Croce Rossa è una realtà simbiotica: “Siamo al servizio delle persone e le persone sono le stesse che poi si mettono a nostro servizio, ad aiutarci. Lo abbiamo visto in periodo Covid, con le tante adesioni al volontariato temporaneo. Tanti sono stati i ragazzi che ci hanno dato una mano. Il volontariato, e non solo noi, è stato fondamentale con questa pandemia. E dovremo abituarci, ed essere pronti per le sfide che ci metterà davanti il futuro. Quando eravamo nella vecchia sede eravamo si al servizio della gente, ma la gente interagiva poco con noi. Adesso siamo qui e tra le cose positive che sto registrando c’è sicuramente l’afflusso di persone che vengono a trovarci. Le nostre porte sono aperte, e questo la gente lo vede, lo capisce. Abbiamo la fortuna, e lo posso dire con ancor più convinzione dopo questo ultimo periodo, di vivere in un territorio nobile e solidale, veramente riconoscente. Sono stati in tanti a darci una mano, tanti a cui sono veramente riconoscente”.

Avanti senza nessuna paura, in direzione talvolta ostinata e contraria.

Noi non abbiamo paura. Non l’abbiamo mai avuta anche quando le cose sembravano non riuscire ad andare avanti. Non l’abbiamo avuta durante le fasi più buie della pandemia. Lo posso dire con orgoglio, non ci siamo fermati un giorno, nè con la normale attività, nè con la realizzazione della sede. Paradossalmente in tempi di distanziamento, creiamo una sorta di avvicinamento e prossimità. Parliamo con le persone, naturalmente nel rispetto di tutta la normativa e le precauzioni, e ne intercettiamo i bisogni. Coraggio? No, è la nostra missione”.

Il 14 settembre aprirà i battenti il poliambulatorio ‘Umanità’. 7 ambulatori, 20 specialisti ed un percorso ancora in itinere perché la realtà degli ambulatori sarà, per stessa ammissione del presidente “Una realtà dinamica capace di adattarsi alle rischieste e alle esigenze della società che ci circonda. Adesso partiamo, con tanti specialisti e la possibilità rispetto ad altri di orari flessibili. Siamo già in contatto con altri specialisti per il futuro, perché non ci fermiamo qui. Noi con il front office faremo orario continuato, dalle 9 alle 19 tutti i giorni e il sabato dalle 8.30 alle 12.30. Ma se non al front office del centro medico, in sede sarà sempre possibile trovare qualcuno. Questo è solo un punto di partenza. La gestione di un Centro Medico richiede un impegno non indifferente per questo ad assicurarsi che tutto vada bene ci sono una decina di persone che si occupano solo di quello. Ho ritenuto che separare i due impegni fosse fondamentale. Questa sarà una casa della salute, è prevista nei nostri obiettivi, e l’abbiamo realizzata ma tante sono le richieste e le idee a cui stiamo lavorando”.

E’ nei piccoli particolari che il Centro medico posa le sue basi. “Abbiamo due ambulatori distaccati rispetto agli altri, per le esigenze particolari e per la riservatezza, facciamo orari continuati, siamo flessibili ad ogni richiesta. Fa parte della nostra missione cercare di affrontare al meglio i problemi, lo facciamo da sempre”.
Gli ambulatori sono dotati di strumentazione medica di ultima generazione. C’è già un ecografo, un secondo verrà acquistato appena sarà possibile.

Il prossimo passo potrebbe essere quello del punto prelievi: “Sì, ci stiamo lavorando. Qui abbiamo gli spazi per offrire un servizio ed il personale idoneo. PNon abbiamo paura di raccogliere anche questa sfida. La nostra proposta l’abbiamo avanzata a chi di dovere, abbiamo tutte le carte in regola, ora sta ad altri capire se questa può essere un’opportunità. Stiamo interagendo con tutti i partner istituzionali perché ambiamo ad offrire soluzioni a questo territorio. Capisco che questo a qualcuno possa dare fastidio, ma noi dobbiamo guardare agli interessi di tutti i cittadini e fare in modo di agevolare loro. Non nego che abbiamo chiesto di poter gestire un servizio fondamentale, ma se lo abbiamo chiesto è proprio perché sappiamo di poterlo fare”.

Siamo un po’ stanchi e davvero provati per tante ragioni, ma non ci siamo mai lasciato andare. Gli obiettivi ci danno un grande stimolo, ne abbiamo altri da realizzare in futuro e li realizzeremo”.

Tra gli altri l’ambulatorio infermieristico: “L’area è dedicata ad Emanuela Setti Carraro, moglie del generale Dalla Chiesa, morta con lui nell’attentato mafioso. Il nostro intento è di mettere in campo un servizio, di farlo qui direttamente ma anche di entrare nelle case. Un’iniezione, una medicazione, le medicine. Ci sono tante persone che hanno bisogno di aiuto e questo fa parte del nostro volontariato”. L’idea è quella di un servizio disponibile 24 ore su 24 perché parte della filosofia di Croce Rossa ed ancor di più del suo presidente Rino Berardi è quella di dare un servizio in ogni momento. Sempre presenti insomma nelle dinamiche di carattere sociale e sanitario.
Nonostante tutto, nonostante i problemi da superare siano stati tanti. E pure qualche piccolo dispiacere. E’ tutto passato ed anche il clima, nella lunga chiacchierata con Rino Berardi che ci ha aperto il suo ufficio, è rilassata. Quello che ha portato a termine è un’impresa che non ha eguali: la struttura di Croce Rossa è un unicum in Lombardia e pure in territorio nazionale. Ci si potrebbe fermare qui, e portare avanti l’ordinario. Lo si farà, come sempre, ma Croce Rossa Casalmaggiore non è fatta solo per l’ordinario. E’ cresciuta e continuerà a crescere anche nei prossimi anni. Nel ricordo di chi non c’è più e sulle spalle di chi ancora oggi lavora con estrema dedizione e coraggio.

Nazzareno Condina (Foto: Giulia Boselli)

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