Palazzetto a Casalmaggiore: un paio di riflessioni

… un palazzetto a Casalmaggiore? Probabilmente serve pensare ad una struttura accogliente, capace di far sedere almeno un migliaio di persone. Una struttura funzionale alla quale l’amministrazione di Casalmaggiore – grazie anche al cospicuo contributo di Regione Lombardia – sta lavorando da tempo. Sul posto scelto per realizzarla qualche perplessità resta…

SANTA MARIA – E’ uno dei luoghi più suggestivi della casalesità. Pensare ad un ‘gigante’ a fianco, con parcheggi ed auto, non è certamente un gran ché. La recente piena ha peraltro messo in luce un ‘vecchio’ problema dell’area: l’acquitrigno che si forma ogni qual volta il fiume lambisce l’argine maestro. Se la si realizzerà nel campo a fianco al plesso scolastico, bisognerà risolvere l’annoso problema idraulico. Ammesso che vi sia una soluzione che possa risolvere il problema. L’area peraltro, come ci segnalano, in prossimità della chiesa potrebbe celare l’antico cimitero romano e forse altre sorprese.

VIABILITA’ – Un palazzetto da 1200 posti. Mettiamo che vi sia un evento che lo riempia tutto: mettiamo pure che ogni vettura trasporti tre persone (è una stima in difetto, senza ombra di dubbio). 400 auto, che arrivano nell’area e poi, finito l’evento, devono andarsene via. Due sono le possibilità (la riapertura dell’argine non la considero neppure). O le macchine se ne vanno tutte da Vicobellignano, o dall’altra parte, per via Roma o metà e metà. Un semaforo intelligente ed uno stop che intelligente lo è poco ma è fondamentale non argineranno il flusso. Comunque vi sarà un congestionamento, che andrà ad unirsi al traffico ordinario. E’ una questione non di poco conto. Che bisognerà tenere in considerazione.

UTILIZZO – Un palazzetto ha costi esorbitanti. Luce, riscaldamento, acqua. Non tutte le società sono in grado di sostenerne il peso economico ed è anche per questo che molte delle società sportive casalesi chiedono una struttura più piccola, che significa più gestibile anche economicamente. O si trova chi se ne accolla la gestione, oppure resta difficile immaginare che parte dei soldi non debba poi metterli ‘Pantalone’.

CHE FARE – Alcuni suggerimenti pratici. La prima soluzione potrebbe essere quella di realizzare una piccola struttura, anche senza tribune, ad uso delle scuole ed intervenire sulla palestra Baslenga, ampliandola. Si preserverebbe l’area della Chiesa, ma resterebbero aperti altri problemi, soprattutto quelli legati alla viabilità. Altra soluzione da tenere in considerazione è quella di realizzare il palazzetto in altro luogo, magari più funzionale in termini di viabilità. E’ area privata, e non so quanto sia una strada percorribile, ma la gigantesca area Sereni (una piccola porzione) potrebbe fare al caso. Un palazzetto con due possibilità di uscita su due provinciali diverse, Asolana e provinciale per Gussola. Il recupero di un’area dismessa con la possibilità magari di realizzare qualcosa intorno col tempo. Si può pensare di recuperare aree dismesse invece di costruire ed urbanizzare ex novo.

… di certo non invidiamo gli amministratori, impegnati a far quadrare il cerchio. E sappiamo anche che molte considerazioni verranno fatte, e tanta acqua passerà ancora sotto i ponti prima che venga posta la prima pietra. Ma una riflessione è d’obbligo. E la mia – personale – posizione resta la stessa. Se deve essere fatto che venga fatto, ma non dove è stato pensato. Che si pensi ad una soluzione più funzionale, sotto ogni aspetto. La realizzazione merità qualche approfondimento in più, e qualche riflessione: questo senza nulla togliare allo sforzo – davvero encomiabile – dell’amministrazione di realizzare una struttura che consenta di avere uno spazio in più in cui fare sport…

Nazzareno Condina (Foto: Andrea Visioli)

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